Orfanotrofio maschile stabiano e Colonia di Pozzano
(a cura del dott. Giuseppe Plaitano)
Il contenuto del lavoro, seppur sintetico, si avvale di tre importanti fonti documentarie: un rarissimo album ricordo degli anni ’20, “Le colonie scolastiche in Italia nel 1925-1926 “ dell’Ispettore comm. G. Cabrini e di un articoletto estrapolato da “Stabiae e Castellammare di Stabia” di M. Palumbo.
L’Orfanotrofio Maschile Stabiano “Collegio-convitto per gli orfani di guerra” fu fondato il 19 marzo 1919, situato di fianco alla Basilica della Madonna di Pozzano nei locali che già servirono ad uso Ospedale secondario di Marina, furono presi in affitto dal Demanio dal Reverendo Mons. Don Luigi Pepe. I ricoverati, nell’età dai 5 ai 16 anni, erano una trentina, andarono poi aumentando. Ricevevano l’istruzione elementare nelle cinque classi dirette dalle Suore e da un maestro, e venivano indirizzati ad alcune arti e mestieri. Adattati e migliorati i vari ambienti e l’arredamento, nel 1925 l’ Istituto funzionava nell’estate, dal 15 luglio al 15 settembre, anche come Colonia marina. L’orfanotrofio per la sua vicinanza al mare e per l’indirizzo igienico adottato, era considerato come scuola all’aperto e Colonia Marina Permanente, così come classificato nella pubblicazione dell’Ispettore Comm. Gallo Cabrini, fatta per conto del Ministero degli Interni (Sanità Pubblica) e del Ministero di Pubblica Istruzione. La Colonia Minero -Marina fu impiantata, sulla spiaggia di Pozzano, negli antichi locali del Consorzio Cooperativo per Costruzioni Navali dei Cantieri mercantili Calabretta.
Monsignor Luigi Pepe era coadiuvato dalla Superiora Suor Beniamina Tamaio e da sei suore Alcantarine, una terziaria, un maestro di musica, e, per la parte sanitaria, dal dottore Luigi Calvanico. La tabella dietetica tipo consisteva al mattino, caffè e latte o frutta o castagne cotte; mezzogiorno, minestra di erbe o di riso o di legumi, o pasta asciutta; cena, minestra o formaggio o frutta. Il pane in porzioni e a richiesta. La Colonia funzionava in permanenza per 3o orfani, che andavano sostituendosi, via via i più giovani a quelli che, compiuti i sedici anni, lasciavano l’Istituto.
Nel 1927 fu istituita una Tombola Nazionale, ogni cartella al costo di 2 lire. L’estrazione fissata a Roma per il 27 aprile di quell’anno, questo a beneficio dell’Orfanotrofio Stabiese. I proventi sarebbero andati a far incrementare il numero degli ospiti.
Negli anni ’30 iniziarono dei lavori di esecuzione di un progetto di adattamento dei locali della Colonia per renderla maggiormente rispondente a tutti i bisogni di una moderna Colonia Marina Permanente. A ragazzi più predisposti alla musica fu data la possibilità di far parte di una “piccola fanfara”, oltre lo studio, come avviamento alle arti e mestieri.
La fanfara era specializzata, si eseguivano anche pezzi classici, trascritti ed armonizzati espressamente per loro, come la “Marcia Turca” di Mozart o la “Serenata” di Schubert. La fanfara accompagnava anche i canti degli orfani. La foto fu scattata per un album ricordo che l’Istituto d’arti grafiche di Bergamo pubblicò negli anni 30. Nello specifico erano presenti pochi allievi in quanto, come riportava la didascalia della foto, la fanfara era in formazione ridotta essendo usciti alcuni degli orfani che la formavano.
Per iniziativa dell’Opera di Previdenza del personale delle Ferrovie dello Stato, il 9 ottobre del 1946, incominciò ad accogliere gli orfani dei ferrovieri. Probabilmente fu il primo colonia/collegio per i figli dei ferrovieri, nel 1946 fu collegio per gli orfani di entrambi i sessi, il primo capo compartimento fu Morando Morandi, la prima direttrice fu Guglielmina Fanara anch’essa orfana di ferrovieri e laureata in lingue, morì le 1960 e fu sostituita da Anna Manfredini che era prima insegnante, quindi nel 1961 da Marcella Strazzeri. Nel 1949 i maschietti furono trasferiti a Calambrone e Pozzano fu collegio femminile per le elementari e avviamento. Dieci anni dopo, il 6 maggio del 1956, alla presenza delle Autorità civili, militari, religiose e ferroviarie, l’Istituto venne intitolato alla benefattrice N. D. Anna di Raimondo, moglie dell’allora Direttore Generale delle Ferrovie dello Stato e fu messa in posa una lapide con la seguente epigrafe: “Ricordi questo marmo perennemente la eletta signora Anna di Raimondo che con cuore di mamma e profondi sentimenti di carità cristiana contribuì a dare impronta maternamente soave alla vita di questo Istituto“.
Questa una delle classi in cui si svolgevano le lezioni.
Nel 1955 iniziò ad essere stampato un giornalino in cui venivano riportati articoli, foto ed altro le “Voci argentine di Pozzano”.
Al termine dell’anno scolastico 1963/64, l’Istituto chiuse i battenti per poi continuare per qualche anno ancora nel periodo estivo, per i soli figli dei ferrovieri dell’Italia Centro meridionale a svolgere la sola attività elioterapica.
Una curiosità : una busta dell’Orfanotrofio Maschile Stabiano spedita per raccomandata il 15 marzo 1918, un anno prima della fondazione.